(da Ameglia Informa di aprile 2023)

CERIMONIA del 6 MARZO 2024 a MILANO

Grazie a un articolo del 2019 di Lerici In, l’allegato scolastico di Ameglia Informa, e dell’ulteriore documentazione dell’autore Flavio Testi l’equipaggio del transatlantico REX è entrato a far parte del Giardino dei Giusti di Milano. Questo l’articolo di Flavio Testi che ne da il resoconto.              SF

Nel 2012 il Parlamento Europeo ha istituito la Giornata europea dei Giusti con ricorrenza il 6 marzo, divenuta poi solennità civile in Italia nel 2017. Il Giardino dei Giusti è il luogo che fa conoscere le donne e gli uomini di ogni tempo che si battono per la dignità e la libertà che, in un mondo sempre più interconnesso, non riguardano un solo Stato o un solo popoIo, ma sono battaglie di tutta l’umanità.

Il 6 marzo 2024 a Milano si è svolta la cerimonia di posa delle nuove targhe e la consegna delle pergamene ai Giusti delle Nazioni nel Giardino del Monte Stella con i rappresentanti dei nuovi Giusti onorati ed ampia partecipazione pubblica. Era presente anche Bernardo Ratti presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso di Lerici.

Il tema di quest’anno è stato: “Memoria e responsabilità. L’esempio dei Giusti davanti alle sfide del nostro tempo”. Dopo la cerimonia si è svolto un momento di confronto presso l’Anfiteatro Ulianova Radice che ha visto protagonisti gli studenti delle scuole. Le persone ricordate quest’anno sono:

Altiero Spinelli (foto sopra), scrittore e politico italiano a lungo incarcerato dal regime fascista, fu autore del Manifesto di Ventotene, per un’Europa libera e unita;

Vera Vigevani Jarach, giornalista italiana rifugiatasi in Argentina per sfuggire alla Shoah, è tra le fondatrici del movimento delle Madri di Plaza de Mayo;

Jurij Dmitriev, storico rus-so condannato per il suo lavoro scomodo sulla memoria delle vittime dello stalinismo;

Narges Mohammadi, attivista iraniana Premio Nobel per la Pace 2023, ha dedicato la vita alla battaglia per i diritti umani nel suo Paese.

Sono state consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile a:

Padre Gianantonio da Romallo, frate cappuccino che ha nascosto e salvato numerosi ebrei;

Madre Luisa Arlotti,  suo-ra canosina che ha nascosto e curato diversi partigiani;

Vesna Bosanac, la dottoressa che ha salvato molte vite umane durante l’assedio di Vukovar;

Fratel Biagio Conte,  mis-sionario laico che ha dedicato la vita ai più bisognosi;

Caterina Giordano, che ha finto una gravidanza per salvare una famiglia di ebrei durante la Shoah;

Suor Maria Goglia, con le sue consorelle che ha salvato la vita di numerose famiglie di fede ebraica;

Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, che nella Repubblica Dominicana hanno guidato la resistenza alla dittatura di Trujillo;

l’Equipaggio del transatlantico Rex, che dal 1933 al 1940 ha trasportato negli Stati Uniti dai 30 ai 50mila ebrei perseguitati. (Pergamena a Flavio Testi) – foto sotto

Arminio Wachsberger, che ha salvato diversi ebrei, sia durante il rastrellamento di Roma che nel campo di Auschwitz;

Zabel Yessayan, scrittrice armena che si è battuta contro il totalitarismo ottomano e sovietico.

Per l’equipaggio del REX

La proposta è stata verificata dalla Commissione che ha confermato l’importante via di fuga che funzionava dal 1933 anno in cui  Hitler iniziò la persecuzione degli ebrei tedeschi e di altri Paesi europei. Il percorso verso la salvezza consisteva nel passare a Vienna, ove operava la HIAS (Hebrew Immigration Aid Society) che forniva i visti per gli USA, ma anche attraverso lo HICEM, diffuso in tutti i paesi d’Europa (era una fusione della Hebrew Immigrant Aid Society di New York con la Jewish Colonization Association di Parigi), o la Emigdirect, organizzazione segreta in Berlino.

Si proseguiva in treno per Trieste, senza controllo frontaliero, e poi verso Genova dove c’era l’appoggio della Chiesa Cattolica per l’ospitalità sino all’imbarco. Sono da ricordare il card. Pietro Boetto (2016), mons. Francesco Repetto (1976), mons. Carlo Ivo Salvi (1976) e mons. Emanuele Levrero (2009), tutti insigniti del titolo “Giusti nelle Nazioni” negli anni indicati.

A Genova operava anche la DELASEM (Delegation for Assistance to Emigrants) di Dante Almasi e Leo Vittorio Valorba a supporto degli ebrei italiani perseguitati. La fuga terminava con l’imbarco a Genova sul REX, ove le leggi riguardanti il “Manifesto della razza” del 14 Luglio 1938 non furono mai applicate. La fuga dai porti tedeschi o francesi ed inglesi non era infatti possibile per l’obbligatoria identificazione personale per uscire da Germania e Polonia. La rotta Sud Atlantica non era frequentata da funzionari o persone del Nord Europa che preferivano invece utilizzare le navi tedesche Bremen ed Europa.

Tre sono stati i comandanti. La loro permanenza a bordo e la “percentuale media” di persone salvate sono riassunte nella tabella a sinistra.

L’equipaggio del REX era di 850 persone, ma nel periodo di servizio c’erano sostituzioni per circa un 20% del personale all’anno, quindi a bordo  sisono succeduti circa 2.600 marittimi.

Non esistono meriti speciali per nessun membro del-l’equipaggio e tantomeno per i comandanti.

Le navi sono delle città galleggianti autonome ed ognuna ha regole e tradizioni marinaresche personalizzate. È stata valutata l’armonia esistente a bordo del REX e il rispetto con cui venivano trattati i passeggeri ebrei (europei o italiani) in fuga, che hanno rilasciato abbondanti testimonianze al Museo del- l’Olocausto di Washington; da sottolineare la presenza costante a bordo di un Rabbino e di un cuoco Kosher a loro dedicati, per accordo tra la Società Italia e l’Union Orthodox Jewish Congregations of America.

I Giusti non sono né santi né eroi, ma persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, sono stati capaci di andare con coraggio in soccorso dei sofferenti interrompendo così, con un atto inaspettato nel loro spazio di responsabilità, la catena del male. Aiutare gli ebrei a quel-l’epoca era sconsigliato o espressamente vietato. Avere disobbedito a una legge è stato come minimo un atto di coraggio duraturo a bordo del Rex.

Flavio Testi