(da Ameglia Informa di agosto 2022)

Tra le tante carte, che il sindaco Ennio Silvestri conservava nel suo studio ad Ameglia, è comparsa anche questa delibera consiliare del novembre 1901. La nipote del compianto sindaco, Laura Morelli, mi ha inviato una foto di tale delibera, pensando di farmi cosa  gradita, perché riguarda un membro della famiglia di mia madre: Carlo Andrea Fabbricotti. Siccome penso è mi auguro, che la storia di Ameglia interessi ancora agli Amegliesi, nonché ai “foresti”, mi piace condividere la scoperta  con tutti voi

Verbale delibera consigliare n. 44 del 3 novembre 1901. Oggetto: circa l’eroico salvataggio compiuto sulla foce della Magra dal cav. sig. Fabbricotti Carlo Andrea e altri”.

Segue elenco di nomi dei consiglieri presenti in consiglio comunale, con tanti nomi comuni ancora ad Ameglia.

Poi viene descritto con particolari agghiaccianti il terribile nubifragio che imperversò nel bacino della Magra nella notte tra il 20 e il 21 ottobre.

“L’irrompente piena del fiume Magra, dopo aver loro strappato gli ormeggi, portò alla deriva i 40 navicelli, ancorati nel piccolo estuario”… “Nell’orrore di una notte tempestosa, resa più orrida dal rombo dei tuoni, accompagnata da pioggia torrenziale, rotta solamente dal sinistro bagliore dei lampi, le disgraziate navi trascinate dalla vorticosa corrente, scendevano confusamente, cozzandosi ed urtandosi insieme. Cosa più dolorosa  portando a certa morte numerosi fanciulli lasciati a guardia delle medesime imbarcazioni che, con pianti ed urla strazianti imploravano aiuto da chi nulla poteva fare per essi.

Sorgeva l’alba del giorno 21 e lo specchio di mare prospiciente la Bocca della Magra, presentava un orribile spettacolo: sei erano sommerse, una bruciava, altre erano in balia della corrente e delle onde che ne fecero orribile scempio. In così immane disastro però volle Dio che niuna vittima avesse a deplorarsi. Ed è con vera soddisfazione dell’animo che io affermo ciò devesi principalmente al coraggio e all’eroismo dell’illustre signore che da pochi anni ha fissato la sua dimora nel nostro Comune: il signor cav. Carlo Andrea Fabbicotti”.

Poi all’alba avviene il miracolo. Carlo Andrea viene avvisato della situazione disastrosa di Bocca di Magra e da vero eroe ottocentesco, si lancia in questa pericolosa avventura di salvataggio.

Insieme con il cugino Francesco Fabbricotti e due marinai Pietro Bertini e Martino Repetti, con una piccola imbarcazione sfida la corrente fortissima del fiume e riesce a trarre in salvo 10 fanciulli, che si credevano perduti”.

Perciò il consiglio comunale di Ameglia in sua adunata del 3 novembre scrive: “Vista l’opera altamente umanitaria e l’eroico salvataggio di 10 fanciulli, operato da Carlo Andrea Fabbricotti e dal cugino Francesco e i due marinai Bertini e Repetti, applaude ai coraggiosi e li nomina cittadini onorari”…

“Che copia del presente verbale venga comunicato al governo del re perché  ne prenda atto”

Questo fatto avveniva 120 anni fa, ma a me la descrizione dei fatti, anche se con stile drammatico romantico tipico dell’epoca, ha prodotto una forte emozione e un gran rimpianto di quell’epoca in cui certi valori come il coraggio,  la generosità, l’altruismo esistevano ed erano apprezzati.

Oggi sono pochi coloro che  sono pronti a sacrificarsi per gli altri. Per lo più la gente si fa i fatti suoi, complice anche il Covid… ma forse mi sbaglio. Ci sono anche oggi degli eroi che restano nell’ombra…

Emanuela Biso