(da Ameglia Informa di maggio 2025)

Forse non tutti si ricordano che il paese di Tellaro* apparteneva al Comune di Ameglia fino alla vigilia della seconda guerra mondiale. La legge che sancì il distacco risale infatti al 1939 (R.D. 1791 – testo in appendice), ma la storia di questo provvedimento è molto complessa e la divisione della frazione dal territorio delle origini avvenne in un arco di tempo abbastanza lungo, per il trascinarsi delle controversie tra i due comuni contendenti. Ma veniamo ai fatti e alle ragioni di questo distacco.
Il 4 gennaio del 1935 la Prefettura della Spezia trasmetteva al Comune di Ameglia l’istanza presentata dagli abitanti di Tellaro, nella quale essi chiedevano il distacco dal territorio amegliese per essere aggregati a quello di Lerici. Gli abitanti di Tellaro in quel momento erano circa 730 e l’istanza era firmata da oltre 160 persone. I contribuenti di Tellaro motivavano la richiesta descrivendo tutte le maggiori comodità che gravitavano su Lerici: il collegamento stradale ormai compiuto, i servizi dell’acquedotto comunale, quello delle poste, della linea elettrica, la maggior presenza di personale sanitario. Nella nota, si scrive che il collegamento con Ameglia era invece garantito soltanto da una faticosa mulattiera e che ormai non esistevano più ragioni di mantenere il solo vincolo amministrativo.
Effettivamente, lo sviluppo urbano di Lerici, favorito dalla creazione di infrastrutture e servizi, aveva creato le condizioni di un concreto avvicinamento tra l’antica frazione di Tellaro e Lerici, facendo dimenticare le ragioni storiche per le quali si erano formati gli antichi confini amministrativi a partire dall’età medievale e probabilmente da prima.
I mutamenti nelle circoscrizioni territoriali dei Comuni erano regolati in quel momento dalle prescrizioni ministeriali riassunte nella circolare del 25 aprile 1915 – 15300/34 che raccomandava che nell’istruttoria delle domande fossero raccolti tutti gli elementi necessari per mettere bene in luce tutte le conseguenze economiche e finanziarie derivanti dai distacchi e relative riaggregazioni.
Ameglia cercò di opporsi strenuamente a questa proposta. Si desume da una lettera del 1936, a firma del Presidente della Provincia, che il Comune aveva adottato una delibera elencando molti punti critici, tra cui le difficoltà del riparto patrimoniale e contributivo della frazione e la previsione che col distacco “si verrebbe a creare irrimediabilmente tra i due Comuni una linea di confine incerta e contestabile”. Un argomento riguardava anche il passaggio di Senato a Lerici, rispetto al quale persino il Prefetto allora in carica volle scrivere al Podestà di Lerici esprimendo una preoccupazione concreta: “Prima di dar corso alla pratica relativa al distacco della frazione Tellaro dal Comune di Ameglia per aggregarla al Comune di Lerici si ravvisa l’opportunità di esaminare se non convenga aggregare la frazione Senato al Comune di Ameglia distaccandola da Lerici e principalmente per evidenti ragioni topografiche e di comodità degli abitanti”. Effettivamente, ancora oggi la porzione del Senato nel Comune di Lerici si configura come una enclave estranea a ogni logica geografica, ma si sa che i confini siano (purtroppo) di natura squisitamente politica e frutto di storie complicate.
* Nei documenti storici e nella legge di distacco il nome è sempre scritto Telaro.
Marzia Ratti
Segue documentazione: (GU n.288 del 13-12-1939)

REGIO DECRETO 9 novembre 1939, n. 1791
Distacco della frazione Telaro dal comune di Ameglia e sua aggregazione a quello di Lerici. (039U17
Entrata in vigore del provvedimento: 28/12/1939
Art. 1
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA E DI ALBANIA IMPERATORE D’ETIOPIA
Vedute le domande con le quali la maggioranza dei contribuenti locali della frazione Telaro del comune di Ameglia, ne chiede l’aggregazione al comune contermine di Lerici;
Vedute le deliberazioni 28 aprile 1935-XIII e 3 giugno 1939-XVII rispettivamente dal commissario prefettizio per la temporanea amministrazione del comune di Lerici e di quel podestà, 23 febbraio e 16 marzo 1935-XIII e 3 giugno 1939-XVII del podestà di Ameglia e 21 giugno 1937-XV e 1° agosto 1939-XVII del Rettorato provinciale di La Spezia;
Udito il Consiglio di Stato – Sezione prima – il cui parere in data 10 ottobre 1939-XVII si intende nel presente decreto riportato;
Veduti gli articoli 34 e 35 del testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con Nostro decreto 3 marzo 1934-XII, n. 383;
Sulla proposta del DUCE del Fascismo, Capo del Governo, Ministro per l’interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
La frazione Telaro è staccata dal comune di Ameglia ed aggregata a quello di Lerici.
Il confine fra i Comuni suddetti è delimitato in conformità della pianta planimetrica vistata addì 10 marzo 1939 A. XVII dall’ingegnere dirigente dell’Ufficio del genio civile di La Spezia, la quale, vidimata, d’ordine Nostro, dal Ministro proponente, farà parte integrante del presente decreto.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a San Rossore, addì 9 novembre 1939-XVIII
VITTORIO EMANUELE
MUSSOLINI
Visto, il Guardasigilli: GRANDI
Registrato alla Corte dei conti, addì 10 dicembre 1939-XVIII
Atti del Governo, registro 416, foglio 46. – MANCINI
