(da Ameglia Informa di maggio 2025)

Su Ameglia Informa di novembre 2016 e ottobre 2017 abbiamo parlato del passaggio di Mario Guelfi “Ciccio” da ristoratore a contadino. Ora torniamo da lui per parlare dell’ulterio-re metamorfosi a vinificatore.

D.: Ho visto che nei tuoi ristoranti Garden e Capannina ci sono dei vini di tua produzione. Come sei passato da contadino a vinificatore?

R.: A me è sempre piaciuto il lavoro nei campi. Fare l’a-gricoltore per me è come tornare un po’ bambino, ritornare alle origini. Il ristorante mi è mancato, infatti ora ci sono di nuovo, però nel-l’hotel cerco di trovare il tempo per fare anche cultura. Dopo essere passato dall’agricoltura alla viticultura ora ho fatto l’ulteriore passo per diventare vinificatore. Per fare del buon vino devi avere rapporti con chi produce il vino veramente bene e dove poi impari sempre qualcosa. La vita è fatta per imparare: impara l’arte e mettila da parte. A me è sempre piaciuto mettere le piantine e farle crescere. Nel commercio è sempre un punto interrogativo perché dipende dagli altri come va o come non va, mentre  nell’agricoltura normalmente semini e raccogli, dipende solo da te stesso. Nonostante io sia astemio, sono riuscito ugualmente a produrre vino. Ho amici e nipoti a cui piace il vino che mi danno consigli poi ho tre enologi  che mi consigliano. Abbiamo creato un buon vino che piace molto alla gente senza tante esigenze, ma almeno puro e soprattutto bio. Abbiamo in questo momento rosé da uva coltivata nella  piana di Ameglia di Fiumaretta, abbiamo un bianco vermentino DOC puro che viene da Ortonovo, dalla Sarticola, poi abbiamo un altro bianco e quest’anno facciamo anche un rosso che sarà imbottigliato fra due mesi, prodotto a Fiumaretta.

D.: Dove produci questi vini e chi ti aiuta?

R.: Vinifico da amici, uno è Paolo Bosoni di Luni e un altro è La Ghiaia di Sarzana dove c’è anche un enologo. Io riesco a produrre le viti e molto bene l’uva con  trattamenti solo bio. È una soddisfazione riuscire a produrre solo attraverso trattamenti naturali. Io ho imparato prendendo esempio da enologi come Giorgio Baccigalupi e contadini locali che mi hanno dato molti consigli. I contadini che ho vicino alla mia tenuta mi dicono: abbiamo avuto una settimana di pioggia perché c’era la luna cattiva poi ci sarà il bel tempo. Dopo una luna cattiva deve seguire una settimana di bel tempo, loro hanno esperienza atavica. Grazie agli enologi Paolo Bosoni e quello pugliese della Ghiaia, che sono riuscito a fare un vino migliore del loro grazie a tanti esperimenti. Ad esempio le barbatelle, si chiamano così le piantine del-l’uva, con Giorgio Baccigalupi le abbiamo messe con  tante radici diverse che poi sono state contrassegnate  in ogni fila, per vedere come vengono con questa o quella terra. Un vero professionista non può rischiare io magari rischio un po’ di più ma ho sempre indovinato.

D.: Come è andata la produzione quest’anno e dove si acquistano i tuoi vini?

R.: Quest’anno abbiamo fatto circa 300 quintali di uva e di bottiglie ne abbiamo fatte circa 7.000. Le vendiamo al Garden e alla Capannina e poi le ho distribuite in alcuni negozi. Mi sto organizzando per vendere il vino anche all’Angolo di Ciccio dove ci saranno anche marmellate e salse di pomodori provenienti dal mio orto.

Tra poco raccoglieremo gli  asparagi, le patate, i pomodori a grappolo e da salsa, fragole, aglio, cipolle, che poi utilizzeremo in entrambi i ristoranti per cucinare.

Sandro Fascinelli

Ameglia Informa di novembre 2016 link qui sotto, pag. 8 e 9

https://drive.google.com/file/d/1Y6X4kiGt_kLqRfgcxzHuZZqPuX2JdRTP/view?usp=sharing